Più che un’azienda liquida, la Pietro Fiorentini potrebbe essere definita un’azienda in costante movimento. E questo non solo perché oggi nei suoi stabilimenti italiani e internazionali la disposizione dei macchinari e delle postazioni di lavoro è soggetta a una incessante ridiscussione funzionale e ridefinizione d’assetto, nella logica scientifica del miglioramento continuo dell’efficienza delle linee di produzione. Ma anche perché questo movimento – e dunque la volontà di spostarsi, di cambiare, di non dare nulla per acquisito, di saper rinunciare ai vantaggi immediati della confort zone alla ricerca di un livello di qualità superiore – è di fatto parte del Dna stesso di un’azienda che, nata nel 1940 e giunta alla terza generazione imprenditoriale, ha saputo fare del Lean Thinking e dell’integrazione con la metodologia Agile non soltanto una leva di crescita finanziaria e dimensionale, ma anche la bussola per navigare nelle acque tempestose che l’economia mondiale sta oggi attraversando.
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Un’azienda che tutti i giorni è impegnata nel difficile compito di individuare gli sprechi e le inefficienze per liberare spazio, tempo e, soprattutto, creatività. Quella creatività tutta italiana che si rende evidente nel cibo, nella moda e nel design, ma che è insita in ogni nostra azione, dalla più semplice alla più complessa, e che attende solo dei giovani leoni, guidati da maestri saggi e capaci, per esplodere definitivamente e raggiungere risultati straordinari.
L'autore
Massimiliano Del Barba
Bresciano, classe 1979, diploma classico al liceo Arnaldo da Brescia, laurea in Storia dell’Industria a Milano, premio Barbiellini Amidei 2011 con un’inchiesta sull’evasione fiscale, autore di “Storia del distretto armiero gardonese” (Fondazione Micheletti, 2007) e di “Grandi evasori, l’isola dei famosi di chi evade le tasse” (Editori Riuniti, 2011), un passato al Sole 24Ore e al Corriere dal 2011 dove scrive di Economia, Imprese e Innovazione, sia per la redazione locale di Brescia, sia per l’edizione nazionale.